domenica 19 marzo 2017

Parliamo di Biblioteca...

Io sogno già una biblioteca ricca di bei volumi, compimento
decoroso della scuola, strumento di civiltà e di sapere”.
(dalla lettera di donazione inviata dal Prof. Ciscato al sindaco Bezziccheri)

Uno dei più importanti centri culturali di Cartoceto è senza dubbio la Biblioteca Comunale “Afra Ciscato”, oggi sita in Via delle Mura, nei piani inferiori di Palazzo Marcolini e Casa Bezziccheri.
Dal settembre scorso, la Pro Loco Cartoceto, grazie ad un accordo raggiunto con l'amministrazione comunale e all'impegno di un gruppo di volontari, cura (nei tradizionali giorni del mercoledì e del venerdì pomeriggio) l'apertura della biblioteca: un luogo d'importanza fondamentale, che preserva il retaggio storico-culturale del paese in questi tempi di profondi turbamenti e di veloce trasformazione del mondo in cui viviamo.
I volontari che attualmente operano all'interno di questa struttura, donando il loro tempo per garantire a tutti – grandi e piccoli - l'usufruizione di questo spazio fondamentale, raccolgono il lascito e l'eredità di coloro che li hanno preceduti, attraverso gli anni ed i decenni, fin da quando la biblioteca venne fondata, poco più di un secolo fa. Questo articolo vuole quindi ricordare assieme a voi lettori la storia della nostra Biblioteca.

Fondare biblioteche è un po' come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”.
(Marguerite Yourcenar)

La nascita di una biblioteca pubblica a Cartoceto si deve innanzitutto alla volontà del professor Antonio Ciscato di Catania, docente nel Liceo Nolfi di Fano, che nel 1912 si trovò a Cartoceto per un breve soggiorno, accompagnato dalla figlia Afra: sosta nella quale ebbe modo di fare amicizia con molti cartocetani.

Sua figlia, Afra, era nata ad Este, il 16 maggio 1892. Frequentò il ginnasio a Girgenti (l’attuale Agrigento) per poi proseguire il corso liceale a Fano, dove il padre era stato chiamato come docente presso il Liceo Nolfi. Si iscrisse poi alla Facoltà di Lettere dell’Università di Padova ma, dovendo seguire il padre a Catania, proseguì i suoi studi presso la locale università.

Umile, buona, dotata di grande ingegno e di vasta cultura, tutto avrebbe voluto imparare e sapere, solo orgogliosa delle parche lodi del padre suo che Ella adorava“.

Il 16 luglio 1913, a Catania, Afra morì prematuramente a seguito di una grave malattia; il padre, addoloratissimo, si fece da allora testimone di un culto devotissimo al ricordo dell’amata figlia. Deciso quindi ad onorarne la memoria, il prof. Ciscato volle donare “a codesto mite e civile paese”, un centinaio di volumi rilegati che, chiusi in una cassa, furono spediti dalla Sicilia a Cartoceto.
Nella missiva indirizzata all'allora sindaco Giuseppe Bezziccheri, il Ciscato espresse il desiderio di veder istituita a Cartoceto una biblioteca popolare, aperta ed usufruibile da tutti i cittadini; per comprendere meglio questo suo nobile intento, ecco le vive parole del professore tratte direttamente dalla suddetta lettera:

Ill.mo Sig. Sindaco,

Ella che conosce la sventura terribile che si è abbattuta sulla mia casa e l'ha privata ormai di ogni sorriso e di ogni bene, Ella che ha pur conosciuta la mia Afra adorata potrà comprendere tutto lo strazio del mio animo che non sa trovar conforto.
Io vorrei fare assai per onorare nel modo migliore la memoria della diletta mia, vorrei poter compiere grandi opere di bene nel nome di Colei che fu il mio purissimo orgoglio, ma le mie condizioni mi permettono assai poco.
Quel poco di bene che io posso fare permetta […] che io lo offra a codesto dolce paese il cui ricordo è qui vivo e potente nel mio pensiero e nella mia anima. Come visse felice costì Afra mia nell’autunno del 1912!

Vorrei offrire come prima offerta, un centinaio di volumi scelti per istituire costì una biblioteca popolare: opere di genere vario per bambini e per adulti, opere di cultura e di lettura piacevole.
M’impegnerei anche d’inviare ogni anno un certo numero di volumi a incremento della biblioteca che […] potrebbe essere utile ai giovanetti che hanno lasciata la scuola, alle signorine che potrebbero trovarvi uno svago intellettuale, a tutti coloro infine che amano trascorrere qualche ora del giorno in utili e buone letture. Io sogno già una biblioteca ricca di bei volumi, compimento decoroso della scuola, strumento di civiltà e di sapere.
Le chiedo solo che tale biblioteca si intitoli al nome di Afra mia, che i volumi siano segnati col sigillo che porterà il dolce nome del mio povero angioletto.

Costì ci sono maestri e maestre valenti e volenterosi che potrebbero incaricarsi del buon andamento della modesta istituzione.
Se Ella mi concederà il grande onore e il grande conforto di accettare il dono [...] Le invierò tutte le opere da me stesso con giusto criterio raccolte.
[...]
Suo dev.mo Prof. Antonio Ciscato

Catania, 14 aprile 1914

A questa prima spedizione altre ne seguirono negli anni successivi. I libri erano di vario genere e adatti a tutte le età, ma una particolare attenzione veniva rivolta alle letture per i più giovani.
Il sogno del professore di veder allestita questa biblioteca popolare, affinché Cartoceto “potesse dire di aver uno strumento di cultura non indifferente, utile per una educazione morale e civile”, si concretizzò il 2 giugno con una specifica delibera comunale su proposta del primo cittadino; era quella però l'estate fatale della grande conflagrazione europea e poi mondiale, la vigilia di una grande guerra che in meno di un anno avrebbe coinvolto anche l'Italia, aprendo la strada ad anni lunghi e dolorosi. Tutto si arrestò.

La biblioteca non venne però dimenticata. Trascorso il periodo bellico, nel novembre 1920 le signorine Giuseppina Ravagli e Rosina della Santa chiesero all'amministrazione comunale che la biblioteca popolare “Afra Ciscato” fosse fatta funzionare, assumendone volentieri esse stesse l'incarico di dirigerla e sorvegliarla. Il sindaco Bezziccheri accolse la richiesta ed il 6 dicembre di quello stesso anno la biblioteca sognata da Antonio Ciscato fu finalmente aperta al pubblico. Ecco, a seguire, il regolamento elaborato per l'occasione:

  1. Abbonamento personale annuo di £5, oppure pagamento anticipato di £0,20 per ogni volume chiesto per leggere. Le somme così ricavate andranno tutte, comprese quelle di cui al numero seguente, ad incremento della biblioteca stessa.
  2. Restituzione dei volumi entro 15 giorni dalla data consegna. Chi smarrisse qualche volume dovrà ripagarlo, chi lo deteriorasse pagherà una quota uguale a metà del valore del volume.
  3. Orario per la distribuzione e restituzione dei volumi: il giovedì e la domenica dalle ore 14 alle ore 15.

Nel corso degli anni, i locali (o piuttosto, il locale) dell'ancor piccola biblioteca cambiarono spesso sede: sistemata inizialmente in una sala del vecchio municipio, la ritroviamo poco tempo dopo in Piazza Garibaldi e successivamente nell'arsenale in via Marcolini; dopo qualche anno, la biblioteca fu trasferita nelle scuole elementari di via Peschiera in una stanza dove, purtroppo, gli alunni non potevano entrare. Per questo motivo tale sistemazione ebbe vita breve e la biblioteca fu riportata nella sua sede originaria, la stanza del vecchio palazzo comunale.
Questi spostamenti ebbero luogo nell'arco di mezzo secolo, dal 1920 al 1970, dopo i quali vi fu un netto miglioramento nella situazione economico-finanziaria della “piccola” biblioteca; non più tanto piccola a dire il vero, dato che già nel 1924 poteva contare ben 570 volumi.

Non c'è nulla che mi faccia star male come la porta chiusa di una biblioteca”.
(Barbara Tuchman)

Ad aiutare finanziariamente la biblioteca fu soprattutto il centro di consultazione che nel 1970 donò una prima serie di volumi: fu quello un anno di vera e propria “rinascita”, per non dire quasi di rifondazione. L'Afra Ciscato divenne in questo periodo – grazie anche all'aiuto del direttore della Biblioteca Federiciana di Fano e della Sovrintendenza dei Beni Culturali di Bologna – sempre più conosciuta, in particolar modo quando, nel 1973, i quotidiani Corriere Adriatico e Il Resto del Carlino, rispettivamente del 17 e 25 gennaio, dedicarono un'intera pagina alla notizia dei libri ricevuti in premio dalla nostra biblioteca, per un valore complessivo di £500.000. Si trattò di un evento speciale, giacché in tutta Italia erano state premiate soltanto 19 biblioteche, con cerimonia svoltasi a Roma, presso l'Ente Nazionale Biblioteche Popolari ed alla presenza del Ministro della Pubblica Istruzione, futuro Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro: “Con questo gesto la biblioteca Afra Ciscato ha avuto il merito di imporsi sulle altre concorrenti per la grande attività svolta in appena tre anni”, riportò il Corriere Adriatico. Con i soldi ottenuti fino al 1973, la biblioteca fu in grado di acquistare l'anno seguente l'enciclopedia Treccani, per un costo di ben £763.200.
Negli anni successivi, l'attività della biblioteca proseguì senza soffrire inerzia, come attesta un catalogo del 1978 nel quale sono elencati ben 2.120 volumi e 21 enciclopedie formate da 170 volumi; nel 1980 fu inoltre possibile aggiornare l'enciclopedia Treccani per un costo di circa £730.000 (dieci volumi grazie al contributo della Provincia).

Ogni biblioteca è, per necessità, una creazione incompleta, un work-in-progress, e ogni scaffale vuoto preannuncia i libri che verranno”.
(Alberto Manguel)

Negli anni '80, a seguito della grande espansione abitativa di Lucrezia, l'amministrazione comunale decise di istituire una sede distaccata della biblioteca nella frazione a valle, al fine di offrire un migliore servizio a tutti i cittadini. Nel dicembre del 2000, dopo alcuni anni di restauro, fu inaugurata la nuova sede della biblioteca, sita in via Marcolini, adiacente all'omonimo palazzo; la sede distaccata di Lucrezia venne soppressa ed il patrimonio confluì interamente nella sede principale di Cartoceto. Dopo il restauro dell'edificio, avvenuto nel 2009, la biblioteca si trasferì nei piani inferiori di Palazzo Marcolini, divenuto nel frattempo la nuova sede del Comune di Cartoceto.
La biblioteca comprende attualmente cinque stanze, con accesso principale da Via delle Mura. Può vantare un patrimonio di circa 10.000 volumi in costante arricchimento, grazie anche ai nuovi acquisti ed alle frequenti donazioni dei privati cittadini.

Questo articolo ha voluto descrivere la vita della nostra biblioteca “Afra Ciscato” dalle sue origini fino ad oggi e ci si può rendere facilmente conto di quanto sia stato grande l'impegno profuso a far sì che la biblioteca di Cartoceto potesse andare avanti e sopravvivere, nel rispetto del sogno che il professor Antonio Ciscato espresse oltre un secolo fa.
È per questo motivo che oggi, a nome di tutti i volontari che vi operano, desidero invitarvi ad usufruire di questo importante centro culturale aperto a tutti, adulti e bambini. I libri e le attività organizzate in biblioteca cercano di promuovere la lettura e l'arricchimento delle proprie conoscenze, e la struttura offre un ottimo spazio dove poter studiare, rilassarsi ed allargare le frontiere della propria mente e della propria immaginazione.

Concludo ricordando gli orari della biblioteca: mercoledì e venerdì, dalle 15 alle 19. Il tesseramento è totalmente gratuito e l'iscrizione permette l'accesso all'intero sistema biblioteca della Provincia di Pesaro e Urbino; è inoltre possibile, al costo di €5, rinnovare o sottoscrivere l'abbonamento annuale alla Media Library On line (MLOL) per l'accesso ai servizi della Biblioteca Digitale usufruibili tramite Internet, quali quotidiani, webradio, filmati digitali, musica, registrazioni audio e video, ecc.

Ora, cos'è importante nel problema dell'accessibilità agli scaffali?
È che uno dei malintesi che dominano la nozione di biblioteca è che si vada in biblioteca per cercare un libro di cui si conosce il titolo.
In verità accade sovente di andare in biblioteca perché si vuole un libro di cui si conosce il titolo, ma la principale funzione della biblioteca, almeno la funzione della biblioteca di casa mia e di qualsiasi amico che possiamo andare a visitare, è di scoprire dei libri di cui non si sospettava l'esistenza, e che tuttavia si scoprono essere di estrema importanza per noi”.
(Umberto Eco)


Andrea Contenti

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