“Io sogno già una biblioteca ricca di bei volumi,
compimento
decoroso della scuola, strumento di civiltà e di
sapere”.
(dalla lettera di donazione inviata dal Prof. Ciscato al
sindaco Bezziccheri)
Uno dei più importanti centri culturali di Cartoceto è
senza dubbio la Biblioteca Comunale “Afra Ciscato”, oggi
sita in Via delle Mura, nei piani inferiori di Palazzo Marcolini e
Casa Bezziccheri.
Dal settembre scorso, la Pro Loco Cartoceto, grazie ad
un accordo raggiunto con l'amministrazione comunale e all'impegno di
un gruppo di volontari, cura (nei tradizionali giorni del mercoledì
e del venerdì pomeriggio) l'apertura della biblioteca: un luogo
d'importanza fondamentale, che preserva il retaggio storico-culturale
del paese in questi tempi di profondi turbamenti e di veloce
trasformazione del mondo in cui viviamo.
I volontari che attualmente operano all'interno di
questa struttura, donando il loro tempo per garantire a tutti –
grandi e piccoli - l'usufruizione di questo spazio fondamentale,
raccolgono il lascito e l'eredità di coloro che li hanno preceduti,
attraverso gli anni ed i decenni, fin da quando la biblioteca venne
fondata, poco più di un secolo fa. Questo articolo vuole quindi
ricordare assieme a voi lettori la storia della nostra Biblioteca.
“Fondare biblioteche è un po' come costruire
ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l'inverno dello
spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”.
(Marguerite Yourcenar)
La nascita di una biblioteca pubblica a Cartoceto si
deve innanzitutto alla volontà del professor Antonio Ciscato di
Catania, docente nel Liceo Nolfi di Fano, che nel 1912 si trovò a
Cartoceto per un breve soggiorno, accompagnato dalla figlia Afra:
sosta nella quale ebbe modo di fare amicizia con molti cartocetani.
Sua figlia, Afra, era nata ad Este, il 16 maggio 1892.
Frequentò il ginnasio a Girgenti (l’attuale Agrigento) per poi
proseguire il corso liceale a Fano, dove il padre era stato chiamato
come docente presso il Liceo Nolfi. Si iscrisse poi alla Facoltà di
Lettere dell’Università di Padova ma, dovendo seguire il padre a
Catania, proseguì i suoi studi presso la locale università.
“Umile, buona, dotata di grande ingegno e di vasta
cultura, tutto avrebbe voluto imparare e sapere, solo orgogliosa
delle parche lodi del padre suo che Ella adorava“.
Il 16 luglio 1913, a Catania, Afra morì prematuramente
a seguito di una grave malattia; il padre, addoloratissimo, si fece
da allora testimone di un culto devotissimo al ricordo dell’amata
figlia. Deciso quindi ad onorarne la memoria, il prof. Ciscato volle
donare “a codesto mite e civile paese”, un centinaio di
volumi rilegati che, chiusi in una cassa, furono spediti dalla
Sicilia a Cartoceto.
Nella missiva indirizzata all'allora sindaco Giuseppe
Bezziccheri, il Ciscato espresse il desiderio di veder istituita a
Cartoceto una biblioteca popolare, aperta ed usufruibile da tutti i
cittadini; per comprendere meglio questo suo nobile intento, ecco le
vive parole del professore tratte direttamente dalla suddetta
lettera:
“Ill.mo Sig. Sindaco,
Ella
che conosce la sventura terribile che si è abbattuta sulla mia casa
e l'ha privata ormai di ogni sorriso e di ogni bene, Ella che ha pur
conosciuta la mia Afra adorata potrà comprendere tutto lo strazio
del mio animo che non sa trovar conforto.
Io
vorrei fare assai per onorare nel modo migliore la memoria della
diletta mia, vorrei poter compiere grandi opere di bene nel nome di
Colei che fu il mio purissimo orgoglio, ma le mie condizioni mi
permettono assai poco.
Quel poco di bene che io posso fare permetta […]
che io lo offra a codesto dolce paese il cui ricordo è qui vivo e
potente nel mio pensiero e nella mia anima. Come visse felice costì
Afra mia nell’autunno del 1912!
Vorrei
offrire come prima offerta, un centinaio di volumi scelti per
istituire costì una biblioteca popolare: opere di genere vario per
bambini e per adulti, opere di cultura e di lettura piacevole.
M’impegnerei anche d’inviare ogni anno un certo
numero di volumi a incremento della biblioteca che […] potrebbe
essere utile ai giovanetti che hanno lasciata la scuola, alle
signorine che potrebbero trovarvi uno svago intellettuale, a tutti
coloro infine che amano trascorrere qualche ora del giorno in utili e
buone letture. Io sogno già una biblioteca ricca di bei volumi,
compimento decoroso della scuola, strumento di civiltà e di sapere.
Le
chiedo solo che tale biblioteca si intitoli al nome di Afra mia, che
i volumi siano segnati col sigillo che porterà il dolce nome del mio
povero angioletto.
Costì
ci sono maestri e maestre valenti e volenterosi che potrebbero
incaricarsi del buon andamento della modesta istituzione.
Se Ella mi concederà il grande onore e il grande
conforto di accettare il dono [...] Le invierò tutte le opere
da me stesso con giusto criterio raccolte.
[...]
Suo
dev.mo Prof. Antonio Ciscato
Catania, 14 aprile 1914“
A questa prima spedizione altre ne seguirono negli anni
successivi. I libri erano di vario genere e adatti a tutte le età,
ma una particolare attenzione veniva rivolta alle letture per i più
giovani.
Il sogno del professore di veder allestita questa
biblioteca popolare, affinché Cartoceto “potesse dire di aver
uno strumento di cultura non indifferente, utile per una educazione
morale e civile”, si concretizzò il 2 giugno con una specifica
delibera comunale su proposta del primo cittadino; era quella però
l'estate fatale della grande conflagrazione europea e poi mondiale,
la vigilia di una grande guerra che in meno di un anno avrebbe
coinvolto anche l'Italia, aprendo la strada ad anni lunghi e
dolorosi. Tutto si arrestò.
La biblioteca non venne però dimenticata. Trascorso il
periodo bellico, nel novembre 1920 le signorine Giuseppina Ravagli e
Rosina della Santa chiesero all'amministrazione comunale che la
biblioteca popolare “Afra Ciscato” fosse fatta funzionare,
assumendone volentieri esse stesse l'incarico di dirigerla e
sorvegliarla. Il sindaco Bezziccheri accolse la richiesta ed il 6
dicembre di quello stesso anno la biblioteca sognata da Antonio
Ciscato fu finalmente aperta al pubblico. Ecco, a seguire, il
regolamento elaborato per l'occasione:
- Abbonamento personale annuo di £5, oppure pagamento anticipato di £0,20 per ogni volume chiesto per leggere. Le somme così ricavate andranno tutte, comprese quelle di cui al numero seguente, ad incremento della biblioteca stessa.
- Restituzione dei volumi entro 15 giorni dalla data consegna. Chi smarrisse qualche volume dovrà ripagarlo, chi lo deteriorasse pagherà una quota uguale a metà del valore del volume.
- Orario per la distribuzione e restituzione dei volumi: il giovedì e la domenica dalle ore 14 alle ore 15.
Nel corso degli anni, i locali (o piuttosto, il locale)
dell'ancor piccola biblioteca cambiarono spesso sede: sistemata
inizialmente in una sala del vecchio municipio, la ritroviamo poco
tempo dopo in Piazza Garibaldi e successivamente nell'arsenale in via
Marcolini; dopo qualche anno, la biblioteca fu trasferita nelle
scuole elementari di via Peschiera in una stanza dove, purtroppo, gli
alunni non potevano entrare. Per questo motivo tale sistemazione ebbe
vita breve e la biblioteca fu riportata nella sua sede originaria, la
stanza del vecchio palazzo comunale.
Questi spostamenti ebbero luogo nell'arco di mezzo
secolo, dal 1920 al 1970, dopo i quali vi fu un netto miglioramento
nella situazione economico-finanziaria della “piccola”
biblioteca; non più tanto piccola a dire il vero, dato che già nel
1924 poteva contare ben 570 volumi.
“Non c'è nulla che mi faccia star male come la
porta chiusa di una biblioteca”.
(Barbara Tuchman)
Ad aiutare finanziariamente la biblioteca fu soprattutto
il centro di consultazione che nel 1970 donò una prima serie di
volumi: fu quello un anno di vera e propria “rinascita”, per non
dire quasi di rifondazione. L'Afra Ciscato divenne in questo
periodo – grazie anche all'aiuto del direttore della Biblioteca
Federiciana di Fano e della Sovrintendenza dei Beni Culturali di
Bologna – sempre più conosciuta, in particolar modo quando, nel
1973, i quotidiani Corriere Adriatico e Il Resto del
Carlino, rispettivamente del 17 e 25 gennaio, dedicarono
un'intera pagina alla notizia dei libri ricevuti in premio dalla
nostra biblioteca, per un valore complessivo di £500.000. Si trattò
di un evento speciale, giacché in tutta Italia erano state premiate
soltanto 19 biblioteche, con cerimonia svoltasi a Roma, presso l'Ente
Nazionale Biblioteche Popolari ed alla presenza del Ministro della
Pubblica Istruzione, futuro Presidente della Repubblica, Oscar Luigi
Scalfaro: “Con questo gesto la biblioteca Afra Ciscato ha avuto
il merito di imporsi sulle altre concorrenti per la grande attività
svolta in appena tre anni”, riportò il Corriere Adriatico. Con
i soldi ottenuti fino al 1973, la biblioteca fu in grado di
acquistare l'anno seguente l'enciclopedia Treccani, per un costo di
ben £763.200.
Negli anni successivi, l'attività della biblioteca
proseguì senza soffrire inerzia, come attesta un catalogo del 1978
nel quale sono elencati ben 2.120 volumi e 21 enciclopedie formate da
170 volumi; nel 1980 fu inoltre possibile aggiornare l'enciclopedia
Treccani per un costo di circa £730.000 (dieci volumi grazie al
contributo della Provincia).
“Ogni biblioteca è, per necessità, una creazione
incompleta, un work-in-progress, e ogni scaffale vuoto preannuncia i
libri che verranno”.
(Alberto Manguel)
Negli anni '80, a seguito della grande espansione
abitativa di Lucrezia, l'amministrazione comunale decise di istituire
una sede distaccata della biblioteca nella frazione a valle, al fine
di offrire un migliore servizio a tutti i cittadini. Nel dicembre del
2000, dopo alcuni anni di restauro, fu inaugurata la nuova sede della
biblioteca, sita in via Marcolini, adiacente all'omonimo palazzo; la
sede distaccata di Lucrezia venne soppressa ed il patrimonio confluì
interamente nella sede principale di Cartoceto. Dopo il restauro
dell'edificio, avvenuto nel 2009, la biblioteca si trasferì nei
piani inferiori di Palazzo Marcolini, divenuto nel frattempo la nuova
sede del Comune di Cartoceto.
La biblioteca comprende attualmente cinque stanze, con
accesso principale da Via delle Mura. Può vantare un patrimonio di
circa 10.000 volumi in costante arricchimento, grazie anche ai nuovi
acquisti ed alle frequenti donazioni dei privati cittadini.
Questo articolo ha voluto descrivere la vita della
nostra biblioteca “Afra Ciscato” dalle sue origini fino ad
oggi e ci si può rendere facilmente conto di quanto sia stato grande
l'impegno profuso a far sì che la biblioteca di Cartoceto potesse
andare avanti e sopravvivere, nel rispetto del sogno che il professor
Antonio Ciscato espresse oltre un secolo fa.
È per questo motivo che oggi, a nome di tutti i
volontari che vi operano, desidero invitarvi ad usufruire di questo
importante centro culturale aperto a tutti, adulti e bambini. I libri
e le attività organizzate in biblioteca cercano di promuovere la
lettura e l'arricchimento delle proprie conoscenze, e la struttura
offre un ottimo spazio dove poter studiare, rilassarsi ed allargare
le frontiere della propria mente e della propria immaginazione.
Concludo ricordando gli orari della biblioteca:
mercoledì e venerdì, dalle 15 alle 19. Il tesseramento è
totalmente gratuito e l'iscrizione permette l'accesso all'intero
sistema biblioteca della Provincia di Pesaro e Urbino; è inoltre
possibile, al costo di €5, rinnovare o sottoscrivere l'abbonamento
annuale alla Media Library On line (MLOL) per l'accesso ai servizi
della Biblioteca Digitale usufruibili tramite Internet, quali
quotidiani, webradio, filmati digitali, musica, registrazioni audio e
video, ecc.
“Ora, cos'è importante nel problema
dell'accessibilità agli scaffali?
È
che uno dei malintesi che dominano la nozione di biblioteca è che si
vada in biblioteca per cercare un libro di cui si conosce il titolo.
In verità accade sovente di andare in biblioteca
perché si vuole un libro di cui si conosce il titolo, ma la
principale funzione della biblioteca, almeno la funzione della
biblioteca di casa mia e di qualsiasi amico che possiamo andare a
visitare, è di scoprire dei libri di cui non si sospettava
l'esistenza, e che tuttavia si scoprono essere di estrema importanza
per noi”.
(Umberto Eco)
Andrea Contenti
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