Questo prologo per il blog è una parziale trasposizione dell'editoriale introduttivo pubblicato nel Numero 0 dei Quaderni di Cartoceto, in quanto riassume le finalità del progetto così come è stato ideato e proposto nella primavera del 2017 all'interno della locale Pro Loco.
I Quaderni di Cartoceto nascono dalla fusione di due idee: la prima, avanzata dal Cav. Vittorio Beltrami (Presidente Onorario della Pro Loco Cartoceto), era quella di un "libercolo" che fornisse regolarmente alla cittadinanza un sunto completo delle attività promosse dall'associazione; la seconda, ideata dal sottoscritto, era quella di un periodico di carattere culturale che potesse fornire informazioni sul patrimonio storico ed artistico del territorio cartocetano, ispirandosi alla grande tradizione di ricerca espressa dai Quaderni di Nuovi Studi Fanesi e dalle insigne personalità che vi hanno lavorato nel corso degli anni.
I Quaderni di Cartoceto nascono dalla fusione di due idee: la prima, avanzata dal Cav. Vittorio Beltrami (Presidente Onorario della Pro Loco Cartoceto), era quella di un "libercolo" che fornisse regolarmente alla cittadinanza un sunto completo delle attività promosse dall'associazione; la seconda, ideata dal sottoscritto, era quella di un periodico di carattere culturale che potesse fornire informazioni sul patrimonio storico ed artistico del territorio cartocetano, ispirandosi alla grande tradizione di ricerca espressa dai Quaderni di Nuovi Studi Fanesi e dalle insigne personalità che vi hanno lavorato nel corso degli anni.
L'obiettivo
della pubblicazione è dunque quello di rendere più noti e apprezzati i
tanti aspetti storici, artistici, culturali ed ambientali che rendono
unico il territorio cartocetano. Il
quaderno, unitamente al lavoro dei volontari della Pro Loco, aspira
così ad essere un valido strumento per cambiare il modo di guardare
a Cartoceto da parte dei suoi stessi abitanti, uno strumento per
scoprire che esistono attorno a noi cose belle e importanti, veri e
propri “tesori” non meno preziosi di quelli presenti in altri
luoghi, magari più noti e rinomati.
Da
questo lavoro non è assente l'intenzione di offrire spunti
riflessivi per nuove indagini storiche, artistiche ed archeologiche
nel nostro territorio, nonché quello di suscitare una rinnovata
attenzione verso un patrimonio culturale di grande valore, che
testimonia ed esalta importanti pagine della storia di Cartoceto, le
quali avrebbero potuto essere più ricche e numerose se l'incuria o,
peggio, l'ignoranza dei tempi passati non avessero consentito la
distruzione e la dispersione di parte di questo patrimonio: un
patrimonio che è dovere far conoscere, studiare, difendere e
tutelare.
Si
tratta di princìpi che non dovrebbero mai essere dati per scontati.
Ne siamo testimoni tutt'oggi assistendo sgomenti, dopo migliaia di
anni, alla perdita di patrimoni dell'umanità unici quali Hatra,
Nimrud, ed alla straziante opera di sistematica distruzione della
meravigliosa Palmira, in un baccanale di becera intolleranza e
ripugnante oscurantismo. Possono sembrare fatti lontani e discosti,
estranei alla nostra realtà: ritengo invece che essi ci riguardino
da vicino e che debbano costituire per tutti noi un monito.
L'opuscolo,
ci tengo a sottolinearlo, non intende occuparsi solamente del
castello di Cartoceto e coinvolgerà l'intero territorio comunale:
Ripalta, Lucrezia, ma anche località a noi vicine e storicamente
legate alla nostra terra come Saltara, Pozzuolo, Montegiano ed altre,
avranno modo di trovare in futuro spazio in queste pagine.
Similmente,
i “Quaderni di Cartoceto” non vogliono essere soltanto dei
portavoce della Pro Loco, ma intendono offrire i propri spazi a tutti
quei cittadini che desiderino apportare la loro testimonianza sulla
storia, i personaggi, gli aneddoti del nostro paese o dare il proprio
contributo con fotografie, componimenti, lavori artistici di
carattere prettamente storico-culturale, al fine di tramandare la
memoria storica del nostro territorio e rafforzarne l'identità.
Il Numero 0 dei Quaderni di Cartoceto è stato accompagnato, nella sua presentazione pubblica, da uno speciale
lavoro artistico realizzato dalla volontaria del Servizio
Civile Nazionale, nonché cartocetana, Rebecca Paci, elemento che
arricchisce di grande bellezza gli argomenti trattati nelle pagine del libretto, in particolar modo l'articolo dedicato alla memoria della scomparso artista Padre Stefano Pigini.
Infine,
è doveroso ringraziare quanti hanno condiviso codesta idea,
aiutandoci a metterla in pratica: in particolare Alfio Magnesi di
Ideostampa, che ha generosamente offerto la stampa gratuita di questa
prima edizione, nonché gli interventi offerti dal Presidente della
Pro Loco, Paolo Gilebbi, e dall'Assessore alla Cultura, all’Identità
Storica e Tradizioni Popolari e del Comune di Cartoceto, Matteo
Andreoni.
Non
resta che lasciarvi alla lettura di questo Numero Zero. Spero ne
possiate rimane soddisfatti. Non abbiamo pretese di grandezza, se non
quella di offrire alla Comunità qualche notizia, informazione,
aneddoto e curiosità tratti dalla terra in cui viviamo.
Buona
lettura!
Andrea
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