mercoledì 22 marzo 2017

La leggenda di Fighino

Una delle attività che ha riguardato il mio anno di Servizio Civile presso la Pro Loco Cartoceto è stata la ricerca di riferimenti storici – diretti e indiretti – al nostro paese, rivolgendo particolare attenzione ad opere e documenti antecedenti il XIX secolo. Nel corso di questa indagine, oltre ad individuare due commedie teatrali scritte da un cartocetano nel XVII secolo (e di cui si parlerà in future pubblicazioni), mi sono imbattuto nella curiosa citazione di Cartoceto in riferimento a quello che potremmo definire un “fatto di cronaca popolare”, forse avvenuto tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo.

Questa lontana vicenda viene narrata nel “Trattato dei bianti ovver pitocchi, e vababondi, col modo d'imparare la lingua furbesca”, libro d'autore non chiaro edito “co' Caratteri di F. Didot” nel 1828.
Dopo un'ulteriore ricerca, il libro del 1828 è risultato essere la ristampa di un originale pubblicato a Venezia nel 1646, “Il vagabondo overo sferza de bianti, e vagabondi”, opera di un certo Rafaele Frianoro. Il libro del 1828 include poi, come seconda parte del volume, un vocabolario di gergo tratto da un'altra opera (“Nuovo modo da intendere la lingua zerga cioè parlar furbesco”), data in stampa “in Firenze alle Scalee di Badia” nel 1619. Pare essere uno dei più antichi repertori sul linguaggio della malavita in Italia.

domenica 19 marzo 2017

Parliamo di Biblioteca...

Io sogno già una biblioteca ricca di bei volumi, compimento
decoroso della scuola, strumento di civiltà e di sapere”.
(dalla lettera di donazione inviata dal Prof. Ciscato al sindaco Bezziccheri)

Uno dei più importanti centri culturali di Cartoceto è senza dubbio la Biblioteca Comunale “Afra Ciscato”, oggi sita in Via delle Mura, nei piani inferiori di Palazzo Marcolini e Casa Bezziccheri.
Dal settembre scorso, la Pro Loco Cartoceto, grazie ad un accordo raggiunto con l'amministrazione comunale e all'impegno di un gruppo di volontari, cura (nei tradizionali giorni del mercoledì e del venerdì pomeriggio) l'apertura della biblioteca: un luogo d'importanza fondamentale, che preserva il retaggio storico-culturale del paese in questi tempi di profondi turbamenti e di veloce trasformazione del mondo in cui viviamo.
I volontari che attualmente operano all'interno di questa struttura, donando il loro tempo per garantire a tutti – grandi e piccoli - l'usufruizione di questo spazio fondamentale, raccolgono il lascito e l'eredità di coloro che li hanno preceduti, attraverso gli anni ed i decenni, fin da quando la biblioteca venne fondata, poco più di un secolo fa. Questo articolo vuole quindi ricordare assieme a voi lettori la storia della nostra Biblioteca.

Fondare biblioteche è un po' come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”.
(Marguerite Yourcenar)

La nascita di una biblioteca pubblica a Cartoceto si deve innanzitutto alla volontà del professor Antonio Ciscato di Catania, docente nel Liceo Nolfi di Fano, che nel 1912 si trovò a Cartoceto per un breve soggiorno, accompagnato dalla figlia Afra: sosta nella quale ebbe modo di fare amicizia con molti cartocetani.

sabato 18 marzo 2017

Padre Stefano Pigini: una mostra per il grande artista

L'ho visto scolpire, in un giorno di pioggia, nel chiostro del Convento, incurante del maltempo, avvolto in un mantello impermeabile. Dava di scalpello con un vigore giovanile che esprimeva tutta la sua interiorità”.
(Rodolfo Colarizi)

Negli ultimi mesi si è reso attivo un comitato, all'interno della Pro Loco, intenzionato ad allestire nel breve periodo una grande mostra artistica interamente dedicata al lavoro dello scomparso Padre Stefano Pigini, il frate-scultore (ma non solo) che ha vissuto e lavorato presso il Convento di Santa Maria del Soccorso e che a Cartoceto ha dedicato numerose sue opere, sia pubbliche che private. Se al Teatro del Trionfo è stata allestita una mostra permanente dedicata al grande fotografo scomparso Mario Dondero (che a Cartoceto transitò per alcune settimane all'inizio del nuovo millennio), sembra doveroso organizzare un'esposizione dedicata ad un grande artista quale lo è stato Stefano Pigini, che a Cartoceto ha donato così tanti anni della sua vita.
Non solo uno scultore, dicevamo. Il Pigini infatti, oltre alla scultura, si è dedicato ed espresso anche attraverso la pittura e l'architettura, con interessanti progetti e produzioni uniche.

Stefano Pigini, non ancora “Padre”, nacque il 24 aprile 1919 nella frazione Crocette di Castelfidardo.

venerdì 17 marzo 2017

Prologo

Questo prologo per il blog è una parziale trasposizione dell'editoriale introduttivo pubblicato nel Numero 0 dei Quaderni di Cartoceto, in quanto riassume le finalità del progetto così come è stato ideato e proposto nella primavera del 2017 all'interno della locale Pro Loco.

https://drive.google.com/file/d/1at2BpUaEmjiqfgi_UOKXi2A0BVJxHF2h/view?usp=sharing


I Quaderni di Cartoceto nascono dalla fusione di due idee: la prima, avanzata dal Cav. Vittorio Beltrami (Presidente Onorario della Pro Loco Cartoceto), era quella di un "libercolo" che fornisse regolarmente alla cittadinanza un sunto completo delle attività promosse dall'associazione; la seconda, ideata dal sottoscritto, era quella di un periodico di carattere culturale che potesse fornire informazioni sul patrimonio storico ed artistico del territorio cartocetano, ispirandosi alla grande tradizione di ricerca espressa dai Quaderni di Nuovi Studi Fanesi e dalle insigne personalità che vi hanno lavorato nel corso degli anni.

L'obiettivo della pubblicazione è dunque quello di rendere più noti e apprezzati i tanti aspetti storici, artistici, culturali ed ambientali che rendono unico il territorio cartocetano. Il quaderno, unitamente al lavoro dei volontari della Pro Loco, aspira così ad essere un valido strumento per cambiare il modo di guardare a Cartoceto da parte dei suoi stessi abitanti, uno strumento per scoprire che esistono attorno a noi cose belle e importanti, veri e propri “tesori” non meno preziosi di quelli presenti in altri luoghi, magari più noti e rinomati.

Da questo lavoro non è assente l'intenzione di offrire spunti riflessivi per nuove indagini storiche, artistiche ed archeologiche nel nostro territorio, nonché quello di suscitare una rinnovata attenzione verso un patrimonio culturale di grande valore, che testimonia ed esalta importanti pagine della storia di Cartoceto, le quali avrebbero potuto essere più ricche e numerose se l'incuria o, peggio, l'ignoranza dei tempi passati non avessero consentito la distruzione e la dispersione di parte di questo patrimonio: un patrimonio che è dovere far conoscere, studiare, difendere e tutelare.
Si tratta di princìpi che non dovrebbero mai essere dati per scontati. Ne siamo testimoni tutt'oggi assistendo sgomenti, dopo migliaia di anni, alla perdita di patrimoni dell'umanità unici quali Hatra, Nimrud, ed alla straziante opera di sistematica distruzione della meravigliosa Palmira, in un baccanale di becera intolleranza e ripugnante oscurantismo. Possono sembrare fatti lontani e discosti, estranei alla nostra realtà: ritengo invece che essi ci riguardino da vicino e che debbano costituire per tutti noi un monito.

L'opuscolo, ci tengo a sottolinearlo, non intende occuparsi solamente del castello di Cartoceto e coinvolgerà l'intero territorio comunale: Ripalta, Lucrezia, ma anche località a noi vicine e storicamente legate alla nostra terra come Saltara, Pozzuolo, Montegiano ed altre, avranno modo di trovare in futuro spazio in queste pagine.
Similmente, i “Quaderni di Cartoceto” non vogliono essere soltanto dei portavoce della Pro Loco, ma intendono offrire i propri spazi a tutti quei cittadini che desiderino apportare la loro testimonianza sulla storia, i personaggi, gli aneddoti del nostro paese o dare il proprio contributo con fotografie, componimenti, lavori artistici di carattere prettamente storico-culturale, al fine di tramandare la memoria storica del nostro territorio e rafforzarne l'identità.

Il Numero 0 dei Quaderni di Cartoceto è stato accompagnato, nella sua presentazione pubblica, da uno speciale lavoro artistico realizzato dalla volontaria del Servizio Civile Nazionale, nonché cartocetana, Rebecca Paci, elemento che arricchisce di grande bellezza gli argomenti trattati nelle pagine del libretto, in particolar modo l'articolo dedicato alla memoria della scomparso artista Padre Stefano Pigini.

Infine, è doveroso ringraziare quanti hanno condiviso codesta idea, aiutandoci a metterla in pratica: in particolare Alfio Magnesi di Ideostampa, che ha generosamente offerto la stampa gratuita di questa prima edizione, nonché gli interventi offerti dal Presidente della Pro Loco, Paolo Gilebbi, e dall'Assessore alla Cultura, all’Identità Storica e Tradizioni Popolari e del Comune di Cartoceto, Matteo Andreoni.

Non resta che lasciarvi alla lettura di questo Numero Zero. Spero ne possiate rimane soddisfatti. Non abbiamo pretese di grandezza, se non quella di offrire alla Comunità qualche notizia, informazione, aneddoto e curiosità tratti dalla terra in cui viviamo.

Buona lettura!


Andrea Contenti