mercoledì 30 gennaio 2019

Sulle origini di Palazzo Marcolini

Palazzo Marcolini, attuale sede degli uffici comunali di Cartoceto, è un maestoso palazzo signorile che si erge poco oltre la Porta Vecchia del castello, poggiante su un tratto delle antiche mura urbiche.
Deve il suo nome alla nobile famiglia Marcolini, che ne fece la sua residenza di campagna dopo aver ceduto la Villa del Balì nel 1839.


Le origini del palazzo sono però ancora più remote e si legano alle vicende di una famiglia nativa di Cartoceto: i Pandolfi. Un'abitazione appartenente a questa famiglia era già presente sullo stesso sito nella prima metà del '700. La conformazione di essa doveva essere tuttavia differente, poiché all'epoca non si estendeva fino alla muraglia castellana. In questo punto - dove oggi si trovano le logge, o cosiddette copertelle - c'era già allora uno stradicciolo pubblico, antesignano dell'attuale Via delle Mura.

Durante la trascrizione degli Atti Consigliari di Cartoceto, ho recentemente individuato un indizio su come questo primo fabbricato possa essersi evoluto nel palazzo che vediamo oggi.

Dagli atti risulta infatti che il 31 dicembre 1750, Giuseppe Pandolfi richiese al Consiglio della Comunità di Cartoceto il permesso di poter ampliare la sua casa utilizzando le vicine mura castellane come punto d'appoggio. Il Consiglio acconsentì alla richiesta, a patto però che fosse preservato il passaggio pubblico e che il Pandolfi si impegnasse nella manutenzione di quel tratto di mura. Ecco il testo originale:

"Item [il Capitano della Terra] propone la supplica del Sig. Gioseppe Pandolfi, che adimanda poter tirare avanti la sua Casa d'abitazione sulle Muraglie Castellane colla necessaria cautela per l'indennità di questo Publico.
Doppo ciò discorso fu risoluto accordarli il sito necessario, con questo però che debbi restarci il sito per potersi liberamente passare con carri, e Some, et obligo del mantenimento della Muraglia Castellana per quell'estinzione, che portarà la sua Fabrica, e tutto ciò colla licenza della Sacra Congregazione; post'a partito obtinuit uno tantum contrario non obstante"
(ACC, Atti Consigliari 1710-1769, 31 dicembre 1750)


Alla morte di Giuseppe Pandolfi, nel 1784, il palazzo passò di proprietà al figlio Luigi Pandolfi, nato nel 1751 proprio a Cartoceto (presumibilmente proprio in questa residenza). Tale proprietà è confermata dal catasto pontificio del 1818.

Il Pandolfi ebbe un'illustre carriera ecclesiastica e ricoprì importanti incarichi governativi, sia nella nostra provincia che a Roma, durante e dopo il tumultuoso periodo napoleonico. Il 10 gennaio 1823 fu creato cardinale da papa Pio VII.
A Luigi Pandolfi si devono forse gli affreschi che ancora oggi abbelliscono diversi ambienti interni del palazzo. Il periodo "pandolfiano" nella storia del palazzo ebbe termine nel 1824 con la morte del cardinale: ma questa è una storia che racconterò in futuro, al termine di nuove indagini e ricerche.


Abiti a Cartoceto e vorresti saperne di più sulla storia antica della tua casa o palazzo? Contattami attraverso i Quaderni di Cartoceto: tra i documenti che ho raccolto potrebbe celarsi qualche curioso indizio sulle vicende vissute dalla tua dimora!

Andrea Contenti

Abbreviazioni usate
ACC = Archivio Comunale di Cartoceto

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