giovedì 28 settembre 2017

La Fontana dell'Olio di Stefano Pigini

Tra i lavori scultorei realizzati da Padre Stefano Pigini c'è anche la Fontana dell'Olio, una scultura collocata lungo Via Marcolini, in un angolo appartato del centro storico appositamente allestito dagli architetti Gianni Volpe e Marco Fratini.

Arrivando a Cartoceto, in Piazza Garibaldi, ed incamminandosi oltre l'arcata d'accesso al castello sita sotto Palazzo del Popolo, ci si ritrova lungo Via Marcolini, un tempo nota come Via del Teatro. Percorrendo questa via, nel punto in cui essa devia decisa verso sinistra, ci si imbatte nella moderna Fontana dell'Olio, realizzata nel 2004 in correlazione al nascente – ma mai realizzato – Museo dell'Olio. La fontana è sita nello spazio un tempo occupato da un piccolo edificio religioso, variamente indicato come Oratorio della Confraternita del Santissimo Rosario, purtroppo demolita in maniera indiscriminata nell'immediato dopoguerra (assieme a tutte le altre piccole chiese ed oratori che un tempo si trovavano all'interno del castello di Cartoceto).
Il progetto fu realizzato dagli architetti Marco Fratini e Gianni Volpe, mentre il disegno dell'opera è del grande artista Padre Stefano Pigini, il frate-scultore del convento agostiniano di Santa Maria del Soccorso, alla cui memorie sono già state dedicate diverse pagine nei precedenti numeri dei Quaderni di Cartoceto.
Come è possibile leggere nella relazione che ha accompagnato il progetto, “si tratta di un'opera ispirata e dedicata alla grande tradizione storica cartocetana, da sempre legata alla coltivazione dell'olivo e alla produzione dell'olio, e pertanto pertinente con il contesto urbanistico e architettonico che si vuol realizzare con il nuovo museo”1. Si tratta di un'opera ispirata e dedicata alla storia agricola locale, da sempre legata alla coltivazione dell'olivo e alla produzione dell'olio. La scultura prende spunto dal culto pagano della Dea dell'Abbondanza, dai cui seni sgorga metaforicamente l'olio dispensato su Cartoceto, rappresentato dall'inconfondibile Palazzo del Popolo, con la sua torretta dell'orologio. La dea è accompagnata da una mezzaluna, che, nell'intenzione di Pigini, vorrebbe ricollegarsi alla fantasiosa leggenda che vorrebbe Cartoceto fondata dai soldati cartaginesi scampati alla disfatta nella Battaglia del Metauro. Tradizione contadina e fantasia storica si fondono dunque con l'aulicità dei rimandi classici.
L'opera è stata realizzata parte in bronzo, parte in cemento, con due piani di raccolta dell'acqua che sgorga dai seni della dea, e venne inaugurata ufficialmente il 23 maggio 2004. Per la monumentalità per nulla pesante e per il dolce suono dell'acqua che riempie il piccolo spazio del castello, la fontana rappresenta un elemento artistico che da tredici anni adorna ed ingentilisce questa parte del centro storico.

Fonti
Volpe G., Cartoceto, Cartoceto 2008, p.p. 142-148,; vds. nota 8 a p. 157: “Dalla relazione che accompagna il progetto del Museo dell'Olio di Cartoceto degli architetti Gianni Volpe e Marco Fratini (collaboratore), Progetto ed esecuzione della fontana di Padre Stefano Pigini e Giovanni Gagliardi (collaboratore)”.

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