Per una storia della Mostra Mercato dell'Olio e dell'Oliva

Questa manifestazione è senz’altro da considerare la più interessante dell’anno. Anche se da perfezionare e far progredire, va considerata la più corrispondente ai fini della Pro Loco e quella di maggior prestigio”.
(Giuliano Grossi, Presidente Pro Loco Cartoceto, 1978)

 Se nel 2016 ha celebrato la sua 40^ edizione, è tuttavia nel 2017 che la Mostra Mercato dell'Olio e dell'Oliva di Cartoceto ha compiuto i suoi 40 anni. Una manifestazione ormai storica, ma sempre fedele al suo obiettivo originario: la promozione di uno dei prodotti più preziosi di questo territorio, l'olio Cartoceto.

È quindi giusto dedicare qualche pagina a chi, nel 1977, ebbe la geniale idea di proporre questa iniziativa.

Un ringraziamento particolare va rivolto al Cav. Vittorio Beltrami, uno dei padri fondatori della Mostra Mercato, al quale si devono molte delle informazioni e degli aneddoti contenuti nella presente ricerca.


Quella che vedete qui sopra è una foto storica. Ritrae infatti alcuni dei fondatori della Mostra Mercato dell'Olio e dell'Oliva. In seconda fila, da sinistra: Ferruccio Agostini, Giorgio Sani e Giuliano Grossi; in basso, da sinistra: Aldo Grossi e Vittorio Beltrami.


Il contesto socio-politico in cui nacque la Mostra Mercato

Furono loro alcuni dei pionieri che nel 1977 promossero – tra il generale scetticismo – la 1^ Mostra Mercato dell'Olio e dell'Oliva. Il fine non era solo quello di valorizzare i nostri prodotti, ma anche e soprattutto di promuovere il paese Cartoceto, che in quegli anni stava attraversando una drammatica fase di declino demografico, produttivo, demografico ed economico, come del resto accaduto  a tanti paesi e borghi d’origine medievale nel secondo dopoguerra. Poco meno di un anno prima (dicembre 1976) erano entrati, giovanissimi, nel consiglio direttivo della Pro Loco Cartoceto, e lo stesso Giuliano Grossi ne era stato eletto presidente.

Entrammo nella Pro Loco io e Giuliano, tutti e due giovani, lui ancora più giovane di me, e divenne presidente subito, immediatamente”, racconta oggi Vittorio Beltrami. “Quella che c'era prima era la vecchia guardia, quelli che avevano fondato la Pro Loco e ideato la Sagra dei Vincisgrassi”.

Si trattò di una svolta generazionale, un vero e proprio passaggio di consegne tra chi aveva diretto la Pro Loco nei primi tredici anni di vita dell'associazione e questo nuovo gruppo di giovani, che portarono con loro un vento di rinnovamento.

Era una grande scommessa – disse alcuni anni fa Giuliano Grossi – parlare allora di valorizzazione di prodotti tipici. Eravamo un gruppo ben assortito: c'era chi aveva esperienze nel campo del commercio e chi conosceva bene il mondo dell'agricoltura. L'esito della prima edizione della manifestazione fu estremamente positivo. Dal secondo anno in poi entrò nell'organizzazione fattiva della Mostra Mercato anche l'amministrazione comunale, con l'allora sindaco Vittorio Mencaccini. L'iniziativa di Cartoceto è stata la prima esperienza di promozione dell'olio nell'intero territorio regionale”.

Una folla di visitatori riempie Piazza Garibaldi in occasione della 6^ Sagra dei Vincisgrassi (6 giugno 1971)
Fino ad allora, la Pro Loco e la stessa Cartoceto erano conosciute a livello provinciale e regionale principalmente per la Sagra dei Vincisgrassi, che costituiva anche il solo evento significativo del paese: si teneva agli inizi di ogni estate e, dopo quei pochi giorni di festa, il paese di Cartoceto ricadeva per un anno intero in quello che è stato definito un vero e proprio “periodo di oscurantismo”. In parole povere, non accadeva più niente.
La grande sfida che i nuovi arrivati proponevano era dimostrare che a Cartoceto poteva essere organizzata una grande manifestazione anche nel periodo autunnale, e che era giunta l'ora di puntare tutto sui due prodotti più pregiati della terra cartocetana: l'olio e le olive. Per questa specifica ragione e con questo specifico pretesto nacque la Mostra Mercato: una manifestazione che potesse attirare l'attenzione in un'area molto vasta della realtà locale, inoltrandosi in un settore specifico, quello dell'olivicoltura che tanto prometteva in termini di sperimentazione, sia sotto il profilo dello sviluppo economico, potenziando il ciclo produttivo e commerciale, sia sotto il profilo meramente ambientale.

Quando nacque la Mostra Mercato era il 1977, ossia la fine degli anni Settanta”, racconta ancora Vittorio Beltrami. “Erano gli anni del terrorismo, delle stragi, della rivoluzione culturale, della contestazione giovanile. Si viveva un'atmosfera particolare. Io e gli altri entrammo nel consiglio direttivo della Pro Loco spinti dall'idea di rinnovarla. Volevamo proporre qualcosa di nuovo, perché allora si faceva solamente la Sagra dei Vincisgrassi in estate, e per il resto dell'anno si viveva in una sorta di letargia latente. Si facevano giusto i balli al Teatro, per recuperare i costi. Nella Pro Loco c'era la vecchia guardia, i fondatori, tutti grossomodo avanti negli anni, e secondo noi giovani (io e Giuliano, ad esempio, non avevamo neanche trent'anni) era necessario cambiare le cose. La vecchia guardia disse: 'so' arrivèt gl'arnov', i nuovi arrivati.
La Pro Loco era nata per essere in antitesi con le amministrazioni. Pro Loco significa 'per il luogo', e noi eravamo una sorta di para-governo, una sorta di governo ombra all'inglese: se l'amministrazione comunale faceva qualcosa che secondo noi non andava bene, la Pro Loco si faceva sentire, dicendo 'questo si poteva fare meglio, o in altro modo'... oppure facevamo sapere quelle che secondo noi erano le esigenze di Cartoceto. Queste esigenze la Pro Loco le metteva bene in evidenza, e si faceva portavoce di coloro che non venivano ascoltati. Questo atteggiamento ovviamente variava nel tempo, a seconda delle persone che vi entravano a far parte”.

Durante il primo quindicennio di vita della Pro Loco Cartoceto, alcuni dei principali personaggi che la contraddistinsero furono Bruno Mencarini, Aldo Grossi, Pietro Rosaverde, Gaetano Tilli e soprattutto la signorina Maria Luisa Ragnetti. L'associazione era sorta per mera passione ed amore di alcuni cartocetani verso il proprio paese (tra cui quelli sopraindicati), intenzionati a risollevarne le sorti giacché nel dopoguerra Cartoceto stava subendo l'esodo delle famiglie più agiate e di molti concittadini che emigravano verso i nuovi poli industriali della valle del Metauro o città del lungomare quali Fano e Pesaro, con l'illusione di poter meglio affrontare le esigenze del tempo e godere dei privilegi e comodità che l'ormai avviato boom economico sembrava potesse assicurare.
Importanti furono alcune delle iniziative che la Pro Loco ebbe in quei tempi, mediante eclatanti successi come la Sagra dei Vincisgrassi che ebbero il merito di dare avvio ad un turismo giornaliero verso Cartoceto.

 “Quando nacque la Pro Loco, nei primi anni '60, il turismo ruotava molto attorno a Fano. La Ragnetti si rivolse all'Ente Provinciale per il Turismo – E.P.T., ndr – chiedendo cosa si poteva fare per Cartoceto. E fu l'assessore provinciale per il turismo a suggerire una sagra dei Vincisgrassi. Il vincisgrasso, però, non è un vero piatto tipico di Cartoceto: è, diciamo, un piatto d'importazione, originario del maceratese”, specifica il Beltrami. “Un vero piatto della nostra terra sarebbe stato la tagliatella, che nelle campagne si faceva condita con gli scarti della carne di pollo o del maiale. Detto questo, noi volevamo rivendicare qualcosa che fosse maggiormente legato alla storia di Cartoceto rispetto al vincisgrasso”.

L'idea

Quando fu fatta la prima Mostra Mercato, la Sagra dei Vincisgrassi era giunta ormai alla sua quindicesima edizione. Era una manifestazione conosciuta e famosa, che attirava ogni estate a Cartoceto migliaia e migliaia di visitatori; ma era anche il solo grande evento di Cartoceto.
Come dichiarato dai diretti interessati, non fu affatto facile riuscire ad organizzare qualcosa di nuovo, di alternativo.

È stata una battaglia non facile, anzi, molto dura, specialmente con il vecchio entourage: era difficile infatti per noi, così giovani, farsi avanti con nuove idee di fronte a chi era nella Pro Loco da una vita”, sottolinea Vittorio Beltrami. “Giorgio Sani, che era il segretario della Pro Loco, mansione che svolgeva in maniera straordinaria, disse: 'qui bisogna che troviamo qualcosa di nuovo, perché non si può fare un evento solo ad inizio estate'. Qualcuno allora fece: 'abbiamo tutta questa oliva... perché non facciamo una festa o una mostra dedicata all'oliva di Cartoceto?'”.

In pochi credettero a questa proposta avanzata dai “nuovi arrivati”. La principale titubanza del periodo era l'allestire una manifestazione in autunno inoltrato.

A quel tempo le feste si facevano soprattutto in estate e l'8 settembre, ossia la Festa della Madonna, la quale segnava un po' la fine dei giochi”, prosegue il Beltrami. “Si diceva: 'la fest dell'ott, con i foc, se port via tut i gioc'”.

Ed era il fattore climatico ad essere particolarmente temuto: secondo molti, una semplice giornata di maltempo, o di basse temperature, avrebbe scoraggiato il pubblico dal venire a Cartoceto.

Nel bar della piazza c'erano i vecchi che giocavano, quelli che oggi si chiamerebbero opinion-leaders, che ci sbeffeggiavano: ma co' volet fè  a novembr'?”.

Eppure già allora c'erano degli eventi autunnali che dimostravano il contrario, come la Festa del Tartufo di Acqualagna. E a tal riguardo, Vittorio Beltrami ci racconta un particolare:

Dopo aver gettato lì l'idea, io, Giuliano Grossi, Giorgio Sani e anche Aldo [Grossi] salimmo in macchina e partimmo, diretti ad Acqualagna, per un incontro con l'allora presidente della Fiera del Tartufo, il signor Arnaldo Gai. Ci ricevette la sera, e ci rivedemmo poi altre due o tre volte, e fu lui a darci i primi consigli: ci spiegò come erano partiti loro, come si erano mossi, quali ostacoli avevano dovuto superare. E fu così che anche noi ci mettemmo in moto, perché ora lo sapevamo: si poteva fare”.

L'organizzazione


L'avvio fu quindi un'occasione fra intimi, tutta animata da grande voglia di fare: ma una volta avviatasi la macchina organizzatrice, tutti si impegnarono al massimo ed ognuno dei volontari della Pro Loco diede un contributo, specialmente nel proprio settore di maggiore esperienza: quello economico, quello commerciale, quello gastronomico, quello tecnico, e così via.

E fu così che si mise in moto l'allestimento della 1^ Mostra Mercato dell'Olio e dell'Oliva. L’intento della manifestazione era chiaro fin dal principio:

  • dare risalto ai prodotti del territorio cartocetano, la cui scarsa conoscenza rappresentava il principale ostacolo alla loro collocazione sul mercato regionale e nazionale;
  • promuovere l’incontro e la collaborazione fra gli olivicoltori della zona, creando un punto di partenza per iniziative di carattere associativo e commerciale;
  • valorizzare e salvaguardare Cartoceto, ribadendone la storia e le sue antiche tradizioni.
Come risulta anche dai verbali conservati presso l'Archivio della Pro Loco, era Giuliano Grossi a fungere un po' da “imbonitore”, da coordinatore delle idee e degli animi del gruppo, a tenere in buoni rapporti animi diversi e contrastanti; e ci sono diverse persone che contribuirono in maniera determinante all'allestimento della prima Mostra Mercato, persone che non compaiono nella celebre foto dei “fondatori” con cui abbiamo aperto questo articolo, e che meriterebbero di essere ricordate.

Quella foto fu fatta da Ferruccio Agostini. Ricordo ancora Giuliano che disse, finita la manifestazione: 'facem 'sta foto insieme. Ma la Mostra Mercato, e il lavoro che vi fu dietro, non può essere riassunta solamente da quello scatto: sarebbe mancare di rispetto alle altre persone che, assieme a noi, ci hanno creduto e che hanno dato un aiuto inestimabile'”.

È giusto quindi dare ora spazio ai nomi di coloro che resero possibile la realizzazione della prima Mostra Mercato, che trasformarono quella che era solo un'idea baldanzosa in una realtà concreta.

Giorgio Sani è stato uno che ha lavorato in modo incredibile alla Mostra Mercato”, prosegue Vittorio Beltrami, parlando della nascita della manifestazione. “Da ricordare anche Aldo Grossi, che non c'è più, grande lavoratore, che faceva le luminarie... il buon Giuliano [Grossi], che fu incredibile, un grande personaggio, che ha dato tanto... Mario Talevi, che curava in particolare l'ambito gastronomico della mostra. Tra quelli della vecchia guardia, una persona che già c'era e che ci credette molto fu Elio Carnaroli di Ripalta; la Signorina Ragnetti, seppur con qualche dubbio, ci appoggiò. Da ricordare anche Pietro Rosaverde, anche lui della vecchia guardia: una persona che ha dato tantissimo alla Pro Loco e a Cartoceto, e che non ha mai ricevuto il giusto riconoscimento. Con lui si discusse molto, perché avevamo idee ed opinioni molto differenti. Tra me, lui e Giuliano ci furono delle grosse liti, ed una volta per poco non si arrivò alle mani. Eppure, nonostante tutto, Pietro credette nel nostro progetto e vorrei che fosse messo in evidenza: una persona che meriterebbe oggi d'essere ricordata di più, a maggior ragione adesso che non è più tra noi”.

Siamo dunque felici di poter riportare il nome di Pietro Rosaverde, così come degli altri, in questa ricerca, affinché ne resti memoria scritta.

La Pro Loco partì praticamente con quattro tavoli in Piazza Garibaldi, coperti dai teloni per il costante timore del maltempo. Si radunarono i produttori ed i contadini della zona, esponendo il progetto, e si accolsero la prime adesioni. Le riunioni si tenevano nel teatrino della parrocchia di Cartoceto, non essendo disponibili altri posti ove radunare tutte le persone coinvolte nell'iniziativa.
Altra impresa difficile fu quella di trovare i primi sponsor. Si fece avanti, in particolare, la Banca Popolare di Pesaro con un suo finanziamento, come testimoniato dalla locandina della prima manifestazione, riportata sopra.

20 novembre 1977: la prima edizione


La 1^ Mostra Mercato dell'Olio e dell'Oliva di Cartoceto si tenne domenica 20 novembre 1977, in Piazza Garibaldi. Il tempo, tanto temuto, fu favorevole, regalando una bella giornata di sole.
Il programma si articolò nel seguente modo: l'apertura della mostra fu alle ore 8.00 mentre, nella stessa mattinata, a partire dalle ore 10.00, si tenne una conferenza-dibattito sul tema dell'olivicoltura, presieduta dall'illustre agronomo prof. Roberto Vallerani, a suo tempo direttore dell'ispettorato agrario di Pesaro. Questa riconosciuta autorità del settore diede quindi l'avvio all'iniziativa della Mostra Mercato offrendo un saggio su come qualitativamente e quantitativamente le Marche e la nostra provincia fossero collocate al tempo nell'ambito olivicolo nazionale ed internazionale, trattando inoltre dei problemi inerenti all'olivicoltura ed ai mezzi da adottare per rendere più redditizio e competitivo questo settore, il quale offriva chiaramente grosse possibilità di sviluppo per il futuro considerando le favorevoli caratteristiche climatiche ed ambientali della zona.
L'esposizione e la vendita delle olive e dell'olio portati dai coltivatori si svolse in stand coperti, dando modo ai visitatori di scegliere in qualità e quantità il frutto degli ulivi. Da sottolineare che, in questa prima edizione, l'attenzione era rivolta soprattutto all'oliva, un aspetto che forse è andato un po' perso nel corso delle ultime manifestazioni, specialmente dopo l'introduzione della DOP olearia: erano a disposizione dei visitatori olive già confezionate, ad esempio marinate, macerate, o cotte al forno. Non mancavano le specialità gastronomiche quali la bruschetta e la bruscatella, innaffiate con abbondante vino locale.
Altro importante prodotto inserito nel contesto della manifestazione era infatti il vino dei colli cartocetani (Bianchello del Metauro e Sangiovese), affiancato per l'occasione dai vini DOC di produzione provinciale; la degustazione fu affidata al noto sommelier pescarese Lucio Ottani. La degustazione dei vini si tenne nei caratteristi sotterranei di Palazzo Marcolini, che all'epoca era un albergo chiamato Hotel “La Torre”. Contornavano la manifestazione una piccola mostra di artigianato locale e la possibilità di visitare un frantoio oleario in funzione, situato tra le anguste vie a gradinate della rocca.

Il successo

Fin dalla prima edizione, la Mostra Mercato conobbe un successo in parte inaspettato da parte degli stessi organizzatori: ben tremila persone si fecero infatti vive quel giorno a Cartoceto, inaugurando nel miglior dei modi questa prima edizione.

Onestamente non pensavo che la Mostra Mercato riscuotesse un simile successo, e non mi aspettavo certo di vedere, quel giorno, tutta quella gente”, ci dice un personaggio del paese che ha chiesto di rimanere anonimo. “Eppure devo riconoscere che fu un'idea geniale. Ricordo ancora la gente che arrivava, visitava il paese e si recava agli stand, e vedevi diversi persone andarsene vie con i bustoni pieni di olive”.

In un momento difficile per l’economia generale e per il settore agricolo in particolare, non potevano non essere lodate e sostenute iniziative del genere, tendenti ad incentivare qualitativamente e quantitativamente la produzione agricola.

E’ stato un atto di coraggio organizzare la manifestazione – dichiarò un vecchio componente della Pro Loco –, abbondantemente ripagato dalla risposta che ha avuto, sia presso i produttori che presso i consumatori”.

Si calcola che circa tremila persona visitarono quel giorno Cartoceto.

Il successo della Mostra Mercato negli anni a seguire dimostrò il valore di quella felice intuizione che ebbero i suoi fondatori, sia per quelle che erano le aspettative di allora, sia per quanto l'ambiente, la storia e l'aspetto paesaggistico di Cartoceto proponevano. Detta manifestazioni smosse l'economia locale (che, oggi come allora, si basa prevalentemente sull'agricoltura), risvegliando l'interesse verso i piccoli centri storici della valle metaurense e sollecitando quelle iniziative private e pubbliche che hanno reso appetibile Cartoceto sotto l'aspetto turistico, gastronomico ed ambientale.
L'amministrazione comunale di Cartoceto diede il suo patrocinio ed offrì la sala che avrebbe ospitato il convegno presieduto dal dott. Vallerani, ma inizialmente il suo coinvolgimento fu assai limitato:

Solamente nelle edizioni successive si resero conto dell'importanza assunta dall'iniziativa”, afferma Vittorio Beltrami. “Fu allora che cominciarono ad arrivare a Cartoceto anche i primi rappresentanti politici, della provincia o della regione, talvolta persino i parlamentari... quelli che si definivano 'ospiti illustri'. Iniziammo così ad organizzare per loro delle cene presso il Convento di Santa Maria del Soccorso, facendo loro assaggiare i nostri piatti tipici. E così, nelle edizioni successive, cominciarono a darci il patrocinio ed un supporto maggiore”.

Ottenuta quindi la collaborazione e il sostegno dell'amministrazione comunale di Cartoceto, la Mostra Mercato beneficiò nelle successive edizioni anche del coinvolgimento dei Comuni limitrofi di Saltara, Serrungarina, Mombaroccio, Fano, Montemaggiore al Metauro e persino Sant'Angelo in Lizzola, valicando così i confini fino alla valle del Foglia.

Nel corso degli anni '80 e '90 la mostra mercato conobbe un'affluenza sempre maggiore di pubblico, confermando così il suo ruolo quale appuntamento annuale imprescindibile ed il suo status di manifestazione più importante del panorama oleario provinciale. Si passò da una a quattro giornate nel mese di novembre, con la collaborazione dell'amministrazione comunale ed il patrocinio di importanti Enti pubblici e privati.

Molti i personaggi di spicco che sono stati ospitati nel corso degli anni, come ad esempio Francesco Moser, Roberto Boninsegna, Gianfranco Vissani e Mick Hucknall (cantante e frontman dei Simply Red, a cui fu conferita la cittadinanza onoraria di Cartoceto. Da ricordare anche illustri luminari della ricerca e della carta stampata intervenuti a Cartoceto, quali Luigi Veronelli, Ettore Franca, Giacinto Core, Pietro Antolini, Maniero Landini o Benedetto Ranieri.

L'impatto sul mondo olivicolo cartocetano

Senza dilungarci nei dettagli, a partire da quella prima Mostra Mercato e così via nelle successive si tennero una lunga serie di incontri, di seminari e di convegni ad alto livello sui temi più svariati inerenti l'olivicoltura: quindi tutta una serie di riunioni, di studi e di ricerche, che portarono nel corso degli anni ad un generale acculturamento sia degli agricoltori del tempo, sia di tutti coloro che pian piano si sono appassionati a questo settore.
Cartoceto era del resto dotata di ambienti eleganti e suggestivi in cui organizzare questi incontri, come ad esempio il Convento di Santa Maria del Soccorso, che per tanti anni accolse il convegno annuale della Mostra Mercato, il quale si concludeva con una cena conviviale alla quale partecipavano un po' tutte le autorità locali, del comprensorio, della Provincia e della Regione Marche. Possiamo quindi affermare che sin dalla prima edizione del 1977, Cartoceto ed in particolare la sua Mostra Mercato sono stati e sono tuttora un seminario di studi sempre aperti sull'olivicoltura e, pur rimanendo lo spazio di ricerca ancora molto ampio, possiamo affermare che tanti risultati siano stati ottenuti nel corso di questi quarant'anni, dalla nascita dell'areale DOP Cartoceto alle attuali ricerche volte alla tutela e alla valorizzazione degli olivi autoctoni del nostro territorio.

Naturalmente il centro storico di Cartoceto fu da sempre la degna cornice della Mostra Mercato, che dapprima si sviluppava in una singola giornata, per poi arrivare ad occupare quasi tutte le domeniche del mese di novembre, divenendo talvolta traghettatrice al periodo natalizio. Da oltre un ventennio si è infine stabilizzata sulla formula delle prime due domeniche del mese, in quanto lo si ritiene il momento più idoneo e più confacente al tipo di attività che si vuole promuovere.

Il coinvolgimento dell'Istituto Tecnico “A. Cecchi” di Pesaro e di Villa Caprile, con in testa il prof. Ettore Franca, fu un passo importante: questi si occupò, in collaborazione con il suo staff scolastico, di uno studio approfondito sulle caratteristiche chimiche ed organolettiche dell'olio Cartoceto, selezionando i vari coltivatori, le zone di produzione, i tempi di raccolta, ed altro ancora. Si proseguì poi con il prof. Giacinto Core dell'Università di Ancona, il dott. Gerardo Corraducci dell'Associazione Agricoltori di Pesaro, l'illustre prof. Nestore Jacoboni dell'Università di Perugia (che diede un contributo fondamentale in occasione della ricostruzione degli oliveti dopo la terribile gelata del 1985), il prof. Piero Antolini di Milano, giornalista e enogastronomo di fama internazionale nonché presidenti dei Mastri Oleari d'Italia.
Potremmo continuare a lungo con l'elenco dei personaggi esperti del settore, funzionari, politici, presidenti di Enti ed associazioni che si interessarono all'olio extravergine d'oliva di Cartoceto, ma potrebbe essere sufficiente citare il nome del dott. Luigi Veronelli per rendere l'idea dei livelli, dell'importanza e della profondità con cui a Cartoceto si è lavorato sul tema dell'olio di grande qualità.

Il carattere culturale

Da sottolineare poi come questa manifestazione sia sempre stata arricchita e stimolata da numerosissime iniziative di carattere culturale che hanno suscitato fortemente l'interesse del pubblico: mostre di pittura e di scultura, concorsi fotografici, extempore pittoriche, senza dimenticare gli allestimenti artistici al Teatro del Trionfo nell'ambito di Sentimento Agreste, curati dall'artista Gesine Arps. La congruenza degli argomenti trattati con le iniziative artistiche e culturali hanno contribuito a creare un'immagine di peculiarità della manifestazione, tutta protesta a valorizzare un prodotto locale distinguibile soprattutto per le caratteristiche uniche dell'ambiente, del clima e dell'area non solo geografica, ma anche storica in cui viene prodotto. Più che una sagra, più che una fiera, la Mostra Mercato dell'Olio e dell'Oliva consiste nell'esposizione di un bene prezioso della nostra terra e di tutti i suoi derivati, materiali ed immateriali.

Il logo

Il logo storico della Mostra Mercato nacque nel 1979, in occasione della terza edizione della Mostra Mercato, quando Vittorio Beltrami era Presidente della Pro Loco:

Fu realizzato attraverso la Regione Marche. A quel tempo c'era infatti un assessorato regionale che si interessava della cosa; ci proposero due o tre bozzetti, tutti molto belli, e alla fine, con difficoltà, fu scelto questo”.

I frati agostiniani

Un elemento d'aiuto che è doveroso ricordare, nell'appoggio e nel sostegno che ebbe la Pro Loco, è quello rappresentato dai frati del convento agostiniano di Santa Maria del Soccorso.

I frati si resero sempre disponibili senza chiedere mai nulla in cambio”, ricorda il Beltrami. “Specialmente nelle edizioni successive, quando mettevano a disposizione il convento per le cene, offrendo alla Pro Loco le loro cucine, i loro locali, ospitando anche per dormire molti visitatori ed ospiti che arrivavano qui a Cartoceto”.



In quello stesso 1977, la Pro Loco Cartoceto e il Convento di Santa Maria collaborarono ad un altro grande progetto, promuovendo e finanziando la stampa del libro Cartoceto del contado di Fano, l'opera dedicata alla storia del paese e frutto dell'instancabile lavoro di ricerca di Padre Pietro Bellini.

Gli ultimi 20 anni

Il 30 ottobre 2004 l’olio di Cartoceto fu impreziosito dal riconoscimento della denominazione di origine protetta (DOP) e nel 2006 la manifestazione poté celebrare orgogliosamente la sua trentesima edizione.
Per l’occasione fu organizzato un convegno presso Palazzo del Popolo, dal titolo “30 anni di storia: i protagonisti raccontano”, alla presenza del sindaco di Cartoceto Ivaldo Verdini, del vice sindaco Olga Valeri, del presidente della Pro Loco Roberto Mei e del vicepresidente Zaccheo Letizi, al termine del quale venne stata consegnata una targa di riconoscimento ai fondatori della Mostra Mercato dell’Olio e dell’Oliva.
Dal 2014, infine, la manifestazione ha assunto la denominazione di Cartoceto DOP – Il Festival, trasformando la mostra mercato in un grande evento pubblico di carattere artistico, culturale, gastronomico e vestendosi di nuovi abiti per affrontare al meglio l’era della digitalizzazione, di internet e dei social network.

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